Come molti di voi avranno di sicuro visto nei notiziari o sui giornali, negli ultimi tempi in Australia sembra essere cresciuto sensibilmente il numero di attacchi subiti dai bagnanti, in particolare da coloro che praticano il surf, da parte degli squali.
Sulla scia di questi avvenimenti, La SeaChange Technology di Adelaide, comunica che il suo Shark Shield ( letteralmente scudo antisqualo ) sta andando a ruba. Negli ultimi due mesi le vendite sono aumentate del 50%. Si tratta di un dispositivo che dovrebbe scoraggiare gli attacchi emettendo impulsi elettrici che sono dolorosi per gli squali nel raggio di 7-8 metri. L'animale pertanto non dovrebbe avvicinarsi e starsene alla larga.
Il congegno, che costa fra 300 e 350 euro secondo il modello, pesa 80 grammi ed entra nel palmo di una mano. Da notare che lo Shark Shield è obbligatorio per i sub della polizia australiana ed è accreditato per l'uso da parte dei sommozzatori militari.
Sulla scia di questi avvenimenti, La SeaChange Technology di Adelaide, comunica che il suo Shark Shield ( letteralmente scudo antisqualo ) sta andando a ruba. Negli ultimi due mesi le vendite sono aumentate del 50%. Si tratta di un dispositivo che dovrebbe scoraggiare gli attacchi emettendo impulsi elettrici che sono dolorosi per gli squali nel raggio di 7-8 metri. L'animale pertanto non dovrebbe avvicinarsi e starsene alla larga.
Il congegno, che costa fra 300 e 350 euro secondo il modello, pesa 80 grammi ed entra nel palmo di una mano. Da notare che lo Shark Shield è obbligatorio per i sub della polizia australiana ed è accreditato per l'uso da parte dei sommozzatori militari.
Di recente, proprio un sub della marina che non indossava tale congegno è stato azzannato da uno squalo toro l'11 febbraio scorso, durante un'esercitazione.
Comunque, nel dubbio, meglio starsene a riva.
Comunque, nel dubbio, meglio starsene a riva.
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