RICHARD Branson, patron della Virgin, ha svelato il suo "Cavaliere Bianco", lo shuttle con cui l'ex etichetta discografica si lancia ufficialmente nel turismo spaziale. La navicella, presentata oggi nel deserto californiano di Mojave, è stata progettata dall'americano Burt Rutan, personalità di spicco nel mondo dell'aeronautica. Nel 1986, fu lui a disegnare il primo aeroplano capace di fare il giro del mondo senza mai fermarsi per fare rifornimento. Ora, a distanza di 23 anni, è ancora lui ad inaugurare l'ultima navicella spaziale della Virgin, in grado di trasportare sei passeggeri alla volta oltre l'atmosfera terrestre. Il tutto al modico prezzo di 200.000 dollari, oltre 130 mila euro. A testa, s'intende. Il velivolo, in inglese "White Knight", è composto da due fusoliere unite da un'unica ala, con al centro lo shuttle vero e proprio, anche detto "SpaceShip". Sarà proprio questa parte a "sganciarsi" dal resto della struttura, una volta raggiunta la distanza di 18 km dal suolo terrestre. A quel punto, con un'accelerazione di circa 320 chilometri orari in 10 secondi, partirà alla volta dello spazio, "bucando" l'atmosfera terrestre. Il primo viaggio ufficiale avverrà tra 18 mesi, il tempo di perfezionare gli ultimi dispositivi e di garantire la sicurezza in tutte le fasi del tour spaziale. I primi a sperimentare il brivido del "Cavaliere Bianco" saranno proprio "Mr. Virgin" e famiglia, che si sono già assicurati un posto sulla navicella. Dopo di loro, sarà la volta dei passeggeri ordinari, disposti a sborsare la cifra astronomica del biglietto. A quanto pare, ne sono già stati prenotati 300.
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Lo shuttle può contenere fino a 6 passeggeri alla volta, più il pilota. Sul velivolo è presente quello che è ormai diventato il logo ufficiale della flotta Virgin: un occhio azzurro, "come quelli di mia madre", ha spiegato Branson. La vista, d'altronde, è parte centrale dell'esperienza spaziale, come dimostrano gli ampi oblò che circondano lo shuttle. Lo spettacolo della Terra che si allontana si presenterà ai fortunati viaggiatori come la realizzazione di una scena vista e rivista in mille film, in quel caso disponibile proprio sotto i loro occhi. Da non sottovalutare, poi, l'aspetto ludico della questione, vale a dire la possibilità di galleggiare nell'aria privi di peso. "I passeggeri - ha sottolineato Branson - potranno fluttuare nella navicella sfruttando l'assenza di gravità, proprio come fanno i veri astronauti. Poi, una volta pronti, faranno rientro nell'atmosfera terrestre, dopo aver realizzato uno dei sogni più grandi di ogni bambino''. A inaugurare lo SpaceShip, nella sua veste ancora terrestre, sono stati il governatore della California, Arnold Schwarzenegger, e il suo omologo del New Mexico, Bill Richardson. In entrambi gli Stati, infatti, sono in costruzione due porti spaziali da cui decolleranno gli shuttle della Virgin. In New Mexico, il sito sorgerà nel 2010 nei pressi di Upham, mentre in California lo spazio-porto si troverà proprio nel deserto di Mojave, dove è stato presentato il velivolo. Ad alimentare lo shuttle sarà un motore ibrido simile a quello di un razzo, che però è ancora in fase di sviluppo. Entusiasta il commento di Branson, che ha salutato la navicella come una rivoluzione nel panorama spaziale e un successo nella storia del suo gruppo. Secondo il numero uno della Virgin, infatti, "il varo ufficiale della flotta porta l'ambizioso progetto di Virgin Galactic ad un livello superiore". "E' la dimostrazione - ha precisato - che non solo si sta facendo tutto rapidamente, ma che i progressi che stiamo realizzando garantiscono la sicurezza del successo commerciale dell'operazione''. La navicella, anche detta "SpaceShipTwo" per gli addetti ai lavori, è l'evoluzione dello "SpaceShipOne", una monoposto realizzata nel 2004 sempre da Rutan, con la quale il progettista americano si era aggiudicato il premio Ansari 2004. Questa volta, al "brivido-dello-spazio-da-soli" si sostituisce il "brivido-dello-spazio-in-compagnia". Un valore aggiunto che, forse, distrarrà i passeggeri dal peso del biglietto: una cifra astronomica che, al momento, inchioda il turismo spaziale alla dimensione dei sogni
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Lo shuttle può contenere fino a 6 passeggeri alla volta, più il pilota. Sul velivolo è presente quello che è ormai diventato il logo ufficiale della flotta Virgin: un occhio azzurro, "come quelli di mia madre", ha spiegato Branson. La vista, d'altronde, è parte centrale dell'esperienza spaziale, come dimostrano gli ampi oblò che circondano lo shuttle. Lo spettacolo della Terra che si allontana si presenterà ai fortunati viaggiatori come la realizzazione di una scena vista e rivista in mille film, in quel caso disponibile proprio sotto i loro occhi. Da non sottovalutare, poi, l'aspetto ludico della questione, vale a dire la possibilità di galleggiare nell'aria privi di peso. "I passeggeri - ha sottolineato Branson - potranno fluttuare nella navicella sfruttando l'assenza di gravità, proprio come fanno i veri astronauti. Poi, una volta pronti, faranno rientro nell'atmosfera terrestre, dopo aver realizzato uno dei sogni più grandi di ogni bambino''. A inaugurare lo SpaceShip, nella sua veste ancora terrestre, sono stati il governatore della California, Arnold Schwarzenegger, e il suo omologo del New Mexico, Bill Richardson. In entrambi gli Stati, infatti, sono in costruzione due porti spaziali da cui decolleranno gli shuttle della Virgin. In New Mexico, il sito sorgerà nel 2010 nei pressi di Upham, mentre in California lo spazio-porto si troverà proprio nel deserto di Mojave, dove è stato presentato il velivolo. Ad alimentare lo shuttle sarà un motore ibrido simile a quello di un razzo, che però è ancora in fase di sviluppo. Entusiasta il commento di Branson, che ha salutato la navicella come una rivoluzione nel panorama spaziale e un successo nella storia del suo gruppo. Secondo il numero uno della Virgin, infatti, "il varo ufficiale della flotta porta l'ambizioso progetto di Virgin Galactic ad un livello superiore". "E' la dimostrazione - ha precisato - che non solo si sta facendo tutto rapidamente, ma che i progressi che stiamo realizzando garantiscono la sicurezza del successo commerciale dell'operazione''. La navicella, anche detta "SpaceShipTwo" per gli addetti ai lavori, è l'evoluzione dello "SpaceShipOne", una monoposto realizzata nel 2004 sempre da Rutan, con la quale il progettista americano si era aggiudicato il premio Ansari 2004. Questa volta, al "brivido-dello-spazio-da-soli" si sostituisce il "brivido-dello-spazio-in-compagnia". Un valore aggiunto che, forse, distrarrà i passeggeri dal peso del biglietto: una cifra astronomica che, al momento, inchioda il turismo spaziale alla dimensione dei sogni
Fonte: repubblica.it
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